Le Fonti del Clitunno

Le Fonti del Clitunno sono un meraviglioso spettacolo naturale composto da uno scintillante e limpido laghetto circondato da una magnifica cornice creata da alti pioppi, cipressi e salici piangenti che sagomano ampi spazi di ombra e giochi di luce.

Le Fonti del Clitunno si trovano lungo la SS Flaminia che da Spoleto arriva a Foligno, presso il Comune di Campello. Si tratta di un laghetto alimentato da acque sorgive sotterranee, un luogo di grande pace e serenità da ammirare in qualsiasi stagione dell’anno.

Un paesaggio unico conosciuto sin dall’antichità. Già l’imperatore Caligola usava percorrere le acque per soffermarsi ad interrogare gli oracoli del dio Clitunno, nume del fiume. Le sue acque sono state decantate più recentemente anche da Byron e Giosuè Carducci e ritratte da Corot.

Nei verdi prati circostanti le fredde acque color zaffiro è possibile passeggiare tranquillamente, ammirando i numerosi pesci oltreché cigni, anatre e germani che ivi trovano casa.

Non lontano dalle Fonti del Clitunno sorge un bellissimo edificio paleocristiano (assolutamente da visitare) dedicato a San Salvatore, più noto come il Tempietto del Clitunno, patrimonio dell’UNESCO dal 2011.

I Primi d’Italia a Foligno

I Primi d’Italia a Foligno

I Primi d’Italia è l’unico festival interamente dedicato ai primi piatti: dalla pasta al riso fino alla polenta.

Tutto il centro storico di Foligno ospita numerosi spazi interamente dedicati alla pietanza più amata della cucina italiana.

I Villaggi del gusto

Le suggestive quanto scenografiche taverne barocche rionali della Giostra della Quintana ospitano i Villaggi del gusto, interamente dedicati alla degustazione di primi piatti ispirati alle squisite ricette delle tradizioni regionali e non: come il Villaggio del Gluten Free presso la Taverna del Rione Badia, dove è possibile assaggiare piatti senza glutine.

Tanti gli eventi e passatempi gratuiti dedicati alla buona cucina: come cooking show con famosi chef stellati, mostre e mercati, spettacoli e laboratori dedicati ai piccoli con I Primi d’Italia Junior.

Nelle edizioni passate sono stati ben circa 16 mila i chili di pasta cucinati.

Trevi e il Palio dei Terzieri

Il Palio dei Terzieri di Trevi

La prima domenica del mese di ottobre si svolge a Trevi (in provincia di Perugia) il caratteristico Palio dei Terzieri, rievocazione storica di stampo medievale, dove la città e la popolazione tutta rinnovano, dal 1980, la tenacia e l’ardore con cui i giovani trevani superarono la tragica distruzione del borgo avvenuta nel 1214, per mano degli spoletini guidati dal Duca Theopoldo.

La gara

Il Palio dei Terzieri è una corsa a tempo con carri, effettuata per le vie della città, su un percorso di circa 800 metri.

Il tracciato, prevalentemente in salita, è di 800 metri e si snoda a partire dalle mura fino alla Piazza del Comune. Qui la Mora (busto ligneo raffigurante una donna guerriero, esemplare unico nel suo genere) attende che il “bàlio” (popolano al quale è affidato il gesto conclusivo

della corsa) le strappi la chiave dalla mano destra, per aprire la porta della torre e dare il tocco di campana, segno simbolico della riconquista della città.

Gareggiano, per ogni Terziere, venti giovani “Portacolori”, che si alternano a staffetta, nell’avvincente corsa, durante la quale uno traina e gli altri spingono il carro, del peso di 430 Kg. Vince il Terziere che impiega minor tempo e commette meno irregolarità.

I Terzieri in gara sono tre: Castello (castello in campo bianco/blu), Matiggia (torre nera in campo giallo), Piano (Vanga e vomere in campo rosso).

 

L’ottobre trevano

Oltre alla corsa vera e propria, numerose sono le manifestazioni collaterali del ricco programma della manifestazione:

Il Convivio (gara di cucina storica), il Corteo delle rappresentanze rionali, la Gara dei suoni dei tamburini, il Torneo Arcieristico, il Palio della Gioventù (dedicato a bambini tra i 6 e i 12 anni).

Particolarmente interessante è il Mercatino medievale, corredato da scene di vita medievale ricostruite in spazi originali e con strumenti e tecniche dell’epoca.

Rasiglia in Umbria il piccolo borgo dei ruscelli

Rasiglia è un piccolo borgo situato nella regione Umbria, nell’Italia centrale. È noto per la sua pittoresca architettura medievale, per suoi ruscelli che nascono nelle mura del paese e che lo attraversano interamente. Posto ai margini del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il paese è circondato da colline e foreste verdeggianti, che lo rendono una destinazione popolare per gli amanti della natura e dell’aria aperta. I visitatori possono praticare l’escursionismo, la pesca, esplorare la flora e la fauna locali.

Il borgo di Rasiglia

Il villaggio ha un aspetto romantico e suggestivo alle limpide e pure sorgenti che lo attraversano interamente, formando canali e ruscelli, per poi raccogliersi nella grande vasca centrale, un bellissimo laghetto di acqua limpida e cristallina. Numerose sono le chiese storiche ospitate all’interno del paese, tra cui la Chiesa di Sant’Agostino, risalente al XII secolo.

Nel complesso, Rasiglia è una destinazione affascinante e tranquilla che offre un vero assaggio della vita rurale in Umbria, dove l’acqua svolse un ruolo di primaria importanza. Sapientemente canalizzata, si realizzarono mulini che portarono il borgo nel suo complesso a specializzarsi nella lavorazione dei tessuti. Oggi è possibile ammirare gli strumenti utilizzati in passato nella manifattura tessile come arcolai, telai (da quello manuale, più antico a quello più recente, idraulico, che sfrutta l’energia dell’acqua) e un’antica gualchiera, strumento che veniva utilizzato per portare a compressione i tessuti.